Un periodo che vede il laboratorio umbro impegnato, fra imbottigliamento e presentazioni,
nella promozione del “Sollucchero”
Dopo il successo riscontrato dalla bottiglia lo scorso anno, anche questo 2016 si apre all’insegna delle buone performances.
L’andamento stagionale altalenante non ha fermato la produzione dei frutti – che in questo caso sono biologici, come l’intera azienda – e la loro successiva lavorazione in cantina. Tra vecchi e nuovi appassionati, il liquore che ne nasce conquista anche l’estero, dove è apprezzato per la sua evidente originalità.
Nato infatti da una antica ricetta di famiglia, quella del bisnonno del produttore Nicola, e farmacista del paese umbro di Pietralunga, il Dottor Giuseppe Polchi, il Sollucchero ha una gradazione alcolica di appena 15 gradi e nei menù è proposto tra i vini dolci, tra i quali si staglia per il suo carattere ibrido, in bilico fra vino e liquore, e per la particolarità e rarità del suo ingrediente principe, la visciola.
Le visciole vengono combinate con le uve sangionvese, canaiolo e ciliegiolo dando vita ad un vino liquoroso, da bere freddo o a temperatura ambiente, e che in estate si presta a guarnire, o ad esserne ingrediente segreto, gelati e sorbetti. La creatività di qualche chef lo ha impiegato in diverse riduzioni sia tipicamente dolci, come le gelatine, sia adatte a condire elaborate entrees.
L’artigianalità della lavorazione si accompagna alla modernità degli impianti e resta solo come un surplus di genuinità per il liquore prodotto da questa piccola azienda, uno dei casi tipici dell’enologia dove “piccolo” è garanzia di lavoro accurato e appassionato.
www.sollucchero.it